STOP ALLE INSTALLAZIONI FAI DA TE ANCHE PER GLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE : IN ARRIVO MULTE E SANZIONI SALATE!
- alcorserviceca
- 30 lug 2024
- Tempo di lettura: 3 min

Nell' articolo precedente https://alcorserviceca.wixsite.com/website/post/normativa-2024-come-installare-un-climatizzatore-in-un-condominio-o-in-una-unita-immobiliare-singo vi abbiamo parlato della normativa relativa all'installazione dei climatizzatori, in questo invece cerchiamo di farvi capire cosa succede se non fate installare il clima ad un tecnico qualificato e certificato. Per esperienza vi assicuriamo che non facciamo terrorismo psicologico ma sempre piu' spesso veniamo chiamati a risolvere i problemi sulle installazioni eseguite fai da te o da " pseudo installatori " che spariscono. Riocrdatevi che davanti alla legge e per le case prodruttrici il primo responsabile del vostro impianto è l'installatore pertanto è sempre meglio mettersi ai ripari.
Ma entriamo nel dettaglio...
Da un anno sono in vigore nuove normative: possono installare gli impianti solo operatori specializzati. E le sanzioni arrivano a 100 mila euro.
Condizionatori d’aria, impianti di refrigerazione, climatizzatori, pompe di calore, ma anche le apparecchiature fisse antincendio e le celle frigorifere dei camion devono essere installati da tecnici certificati. E' una questione di gas. In particolare di gas fluorurati. Tutti questi sistemi e impianti di refrigerazione fanno uso per la loro alimentazione e funzionamento di cariche derivanti da fonti rinnovabili. Ma questo non significa siano esenti da rischi, oltre che ambientali anche in termini di sicurezza.
Così, dopo un primo regolamento del 2012 – con la creazione di un Registro dei gas -, dopo un successivo aggiornamento della legge nel 2014, dallo scorso gennaio 2016 questi sistemi e i loro proprietari sono sottoposti a una nuova regolamentazione, la cui disciplina coinvolge per primi operatori, installatori e manutentori.
Per gli installatori certificati vengono fissati nuovi obblighi, dal controllo di ogni singolo sistema alla compilazione della dichiarazione di installazione, un vero e proprio libretto-carta d’identità dell’impianto – finora non sempre rigorosamente osservato – al ferreo rispetto delle regole per il rifornimento con gas degli impianti, alla loro riparazione, ed eventualmente allo smaltimento dei gas residui. Una responsabilità che oltre a ricadere sugli operatori, ora investe in pieno e ancor più pesantemente gli stessi proprietari di impianti, siano loro società o imprese (con sistemi con potenza superiore alle 5 tonnellate equivalenti di CO2), siano singoli e comuni privati, proprio perché possessori di un condizionatore domestico installato in casa.

Le regole sono molto esplicite. E la tolleranza è arrivata a quota zero anche grazie alle sempre piu' pressanti restrizioni da parte della Comunita' Europea: le sanzioni sono pesantissime, da 7mila a 100mila euro. Anche perché ancora oggi sono molte le irregolarità e numerosi gli obblighi disattesi, non ultimi dai rivenditori ed esercizi commerciali.
Per questi ultimi, infatti, è vietato vendere al singolo privato un condizionatore domestico se quest’ultimo non si presenta nel centro commerciale o dal negoziante con un documento che indica l’operatore autorizzato che installerà l’impianto. Oggi questo passaggio non viene quasi mai osservato ma pochi sanno che i rivenditori hanno un registro vendite dove sono schedati tutti coloro che hanno acquistato un climatizzatore e gli organi preposti al controllo possono accedervi per poter eseguire le verifiche richieste dalla normativa.
Altra irregolarità: la vendita di ricariche di gas refrigeranti ai singoli privati. I gas sono di diverso tipo, in funzione dell’impianto e della quantità che utilizza: l’R22, l’R134A, l’R410 l’R32 in quantità che variano dai 2,5 ai 7,4 kg. Un atto assolutamente vietato essendo prevista la cessione solo ad operatori specializzati e riconosciuti. Fatto che in moltissimi casi non si verifica: doppia infrazione quindi, del privato e dell’esercizio commerciale. Il responsabile di ogni impianto resta comunque e sempre il proprietario e risponde sempre di ogni irregolarità insieme con l’operatore.
Sono riconosciuti dalla legge come autorizzati all’installazione e alla manutenzione solo esclusivamente chi è in possesso di una licenza ossia il patentino FGAS. Ma lo stesso installatore deve far parte (dipendente o titolare) anche di una società o impresa che sia certificata per poter svolgere questi interventi. Quindi, doppia autorizzazione. Il motivo è molto semplice: solo questi installatori hanno gli strumenti e conoscono le procedure per operare: il rischio altissimo, se fatto da altri soggetti “improvvisati”, sono le dispersioni di gas, la non tenuta dei collegamenti, la messa a rischio dell’impianto e il danno ambientale in termini di emissioni nocive e inquinanti ai fini anche dell’effetto serra. La verifica di questi obblighi – dalla tenuta del libretto alla certificazione su chi ha svolto i lavori di installazione – può essere chiesta anche dopo dieci anni. Senza questi documenti scattano le multe: da 7 a 100mila euro per privati, azienda o impresa irregolare che sia.
Il nostro staff altamente qualificato è a vostra disposizione per darvi tutte le informazioni sulle installazioni, proporvi quella piu' adatta alle vostre esigenze a seguito di un Cheeck energetico e aiutarvi a gestire la documentazione per poter accedere alle detrazioni fiscali. Contattaci per parlare con noi.
Cagliari il 30/07/2024 AL.COR.SRL
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